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Trump non si accontenta. Ora anche i dazi sull'oro. La risposta italiana è sull'export

Trump non si accontenta. Ora anche i dazi sull'oro. La risposta italiana è sull'export
Wp: "Trump amplia uso dazi per obiettivi sicurezza nazionale"

L'amministrazione Trump sta ampliando l'uso dei dazi per raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza nazionale. Lo riporta il Washington Post citando alcuni documenti che rivelano la portata ben più ampia delle tariffe del presidente, non limitate a riequilibrare gli scambi commerciali ma anche a centrare degli obiettivi che vanno al di là. Nelle scorse settimane, ad esempio, i funzionari del Dipartimento di Stato hanno valutato la possibilità di chiedere ai partner commerciali di votare contro l'iniziativa internazionale volta a ridurre le emissioni di gas serra delle navi portacontainer oceaniche. Al segretario di Stato Marco Rubio è stato infatti comunicato che i suoi funzionari avevano cercato di "inserire la questione nei negoziati commerciali bilaterali in corso". Nell'ambito delle trattative commerciali è stata anche valutata la possibilità di obbligare Israele a eliminare il controllo di un porto da parte di una società cinese, ma anche per sollecitare i paesi vicini alla Cina a stringere relazioni di difesa più strette con gli Stati Uniti.

Tajani: diversificare mercati contrasta gli effetti negativi

"Il piano straordinario per l'export funziona. Diversificare i mercati internazionali nei quali esportare i nostri prodotti è la strategia giusta per contrastare l'effetto negativo dei dazi americani". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Nel primo semestre del 2025 - prosegue Tajani - l'export italiano verso i Paesi extra Ue registra una crescita dell'1,3%, che sale a +2% al netto dell'energia. Bene le esportazioni verso Emirati Arabi, Brasile, Svizzera, Spagna e Arabia Saudita, risultati ottenuti anche grazie alle nostre missioni strategiche. La qualità e la varietà merceologica del Made in Italy non hanno confini. L'export farà ancora da traino alla crescita economica. Proseguiamo verso l'obiettivo dei 700mld euro di esportazioni annue", conclude il ministro degli Esteri.

Confartigianato: corre export anti dazi, +5% in 25 Paesi

Con i dazi statunitensi, "le nostre imprese non rimangono a guardare e si danno da fare per conquistare nuovi mercati mondiali extra Usa", rileva Confartigianato che calcola: "In 25 Paesi 'top market' nei primi4 mesi del 2025 le nostre vendite sono aumentate del 5,3% a fronte del -2% registrato nei restanti mercati internazionali". Nella top-five "per aumento dell'export made in Italy "gli Emirati Arabi (+20,9%), seguiti da Brasile (+14%), Svizzera(+13,1%), Spagna (+10,6%), Arabia Saudita (+9,6%)". Su anno, se proseguirà questo trend, "questi 25 mercati potrebbero generare un aumento delle esportazioni pari a 20,4 miliardi".

La scure dei dazi di Donald Trump non risparmia neanche i lingotti d'oro, creando confusione su un mercato che pensava di essere stato esentato dalla stretta dell'amministrazione statunitense. La reazione immediata è stata la volata delle quotazioni del metallo prezioso a New York, schizzate al nuovo record i 3.543 dollari l'oncia. L'oro è di solito esente dai dazi, visto l'importante ruolo che occupa nel sistema finanziario globale. La Casa Bianca, poi, aveva detto in aprile che sarebbe stato risparmiato dalla scure delle tariffe. Da qui la sorpresa degli operatori e soprattutto della Svizzera, il maggiore esportatore al mondo del metallo prezioso. Per Berna i dazi sull'oro sono una doccia fredda che va ad aggiungersi all'imposizione da parte della Casa Bianca di dazi al 39% sui prodotti svizzeri. Decisione che ha gettato nel caos la politica del paese.

Le difficoltà della Svizzera

Per cercare di risolvere l'impasse con Washington la Svizzera sta valutando tutte le opzioni a sua disposizione, incluso chiedere aiuto a Gianni Infantino, il presidente della Fifa originario della città elvetica di Briga che vanta da anni un rapporto personale con il tycoon. La decisione di Trump di colpire anche l'oro rischia di avere ampie conseguenze sul flusso di lingotti nel mondo. Il mercato globale utilizza infatti i future negoziati sulla borsa Comex per coprire le proprie posizioni e questo presuppone che i metalli possano essere facilmente importati nei suoi magazzini negli Stati Uniti per regolare i contratti. I dazi rendono questo processo più costoso e, considerato il ruolo chiave della Svizzera nel settore, la transazione avrebbe un aumento dei costi piuttosto elevati. Da qui l'ipotesi aleggiata nelle ultime ore di usare Londra per le operazioni con l'oro: tale scelta minaccerebbe lo status di New York come mercato per i future sull'oro più grande al mondo.

Il Giappone

"I dazi stanno avendo un impatto molto positivo sui mercati azionari, con nuovi record quasi ogni giorno. Oltre a portare centinaia di miliardi di dollari nelle casse" americane, ribadisce un trionfante Trump da giorni. In media le tariffe statunitensi si attestano - secondo i calcoli dell'organizzazione mondiale del commercio e del fondo monetario internazionale - al 20,1%, ai massimi dagli anni 1910 fatta eccezione per qualche settimana durante il 2025. E mentre l'Ue attende la firma di Trump sulla dichiarazione congiunta, il Giappone ha chiesto a Washington di rettificare l'ordine presidenziale sui dazi nei confronti di Tokyo per eliminare l'accumulo di tariffe e riflettere così correttamente l'intesa raggiunta.

L'India

Più complessa la situazione dell'India, verso la quale Washington sta usando le tariffe sempre più come arma geopolitica per fare pressione su New Delhi affinché riduca e fermi gli acquisti di petrolio dalla Russia, così da indebolire la macchina della guerra russa contro l'Ucraina. Trump ha imposto complessivamente all'India tariffe del 50%, cifra che include un 25% come penalità per il greggio russo. Nonostante l'alta pressione le trattive comunque proseguono fra Stati Uniti e India, con New Delhi che ha smentito lo stop agli acquisti di armi americane. Ma il raggiungimento di un accordo non appare vicino visti i rapporti tesi fra Trump e il premier Narendra Modi. I due leader hanno avuto un colloquio carico di tensione lo scorso 17 giugno, durante il quale modi ha precisato che l'India e il Pakistan hanno discusso direttamente il cessate il fuoco e che l'India "non accetta e non accetterà mai la mediazione", smentendo di fatto il Tycoon. Trump per settimane si era infatti assunto il merito di aver prevenuto una guerra nucleare fra India e Pakistan, proponendosi al mondo come 'presidente di pace'. Da quella telefonata i toni del presidente nei confronti dell'india sono cambiati e dal lodare il paese, il presidente e' passato ad attaccarlo duramente fino ad imporre pesanti dazi.

Wall Street: verso chiusura positiva, Dow Jones +0,58%

Wall Street si avvia a chiudere la settimana in positivo. Gli investitori continuano a valutare l'ultima tornata di dazi, le trimestrali e gli sviluppi della Federal Reserve. Il presidente Trump oggi ha nominato Stephen Miran, presidente del Council of Economic Advisors, in sostituzione di Adriana Kugler nel Consiglio dei Governatori della Fed. Sul fronte del commercio, Washington applichera' dazi sui lingotti d'oro, invertendo le aspettative del settore che ne avrebbero beneficiato. Trump, in un post su Truth Social, ha sostenuto che "Le tariffe stanno avendo un enorme impatto positivo sul mercato azionario. Quasi ogni giorno vengono stabiliti nuovi record" e che "centinaia di miliardi di dollari stanno affluendo nelle casse del nostro Paese". E ha avvertito che se i tribunali statunitensi revocassero la sua politica sui dazi, "Sarebbe di nuovo il 1929, una grande depressione". In questo momento, il Dow Jones guadagna lo 0,58%, l'S&P 500 avanza dello 0,81% ed il Nasdaq sale dello 0,95%.

Casa Bianca: "Chiariremo la disinformazione sui dazi sull'oro"

La Casa Bianca indica che pubblicherà in un futuro non lontano un ordine esecutivo per chiarire la "disinformazione" sui dazi sull'oro e altri prodotti speciali. Lo riporta l'agenzia Bloomberg. L'amministrazione ha sorpreso i mercati stabilendo che i lingotti da un chilo di oro sarebbero stati soggetti a dazi.

Putin e Premier indiano Modi dialogano al telefono su cooperazione economica e investimenti

Il Presidente russo Vladimir Putin e il Premier indiano Narendra Modi hanno discusso al telefono di cooperazione economico commerciale e negli investimenti, ha reso noto il Cremlino, dopo l'introduzione, da parte degli Stati Uniti, di sanzioni secondarie contro l'India per l'acquisto, da parte di Nuova Delhi, di petrolio russo. Mosca e Nuova Delhi stanno definendo le date del vertice fra Russia e India previsto entro l'anno. "Abbiamo ribadito il nostro impegno per approfondire ulteriormente la nostra partnership strategica privilegiata", ha dichiarato Modi.

India: dopo i dazi di Trump sospeso l'acquisto di armi dagli Usa

Nuova Delhi ha sospeso i suoi piani per l'approvvigionamento di nuove armi e aerei statunitensi. Lo riferisce Reuters citando tre funzionari indiani che hanno familiarità con la questione, i quali affermano che la decisione è il primo segno concreto di malcontento dell'India dopo i dazi imposti da Donald Trump. L'India aveva in programma di inviare il ministro della Difesa Rajnath Singh a Washington nelle prossime settimane per un annuncio su alcuni degli acquisti, ma quel viaggio è stato annullato, hanno detto due delle persone.Il 6 agosto, Trump ha imposto un'ulteriore tariffa del 25% sulle merci indiane come punizione per gli acquisti di petrolio russo da parte di Delhi. Ciò ha portato il dazio totale sulle esportazioni indiane al 50%, tra i più alti di qualsiasi partner commerciale degli Stati Uniti.

Non sono state date istruzioni scritte per sospendere gli acquisti, ha detto un altro funzionario, indicando che Nuova Delhi aveva la possibilità di invertire rapidamente la rotta, anche se non c'era "alcun movimento in avanti, almeno per ora". Dopo la pubblicazione di questa storia, Reuters fa sapere che il governo indiano ha rilasciato una dichiarazione attribuita a una fonte del Ministero della Difesa che descrive le notizie di una pausa nei colloqui come "false e inventate". La dichiarazione ha anche affermato che l'appalto stava procedendo secondo le "procedure esistenti".

I dazi Usa sono a una media del 20,1%, ai massimi da anni 1910

I dazi americani si attestano in media al 20,1%, il livello più alto dagli inizi degli anni 1910 se si escludono alcune settimane durante il 2025. E' quanto emerge dai calcoli aggiornati dell'Organizzazione mondiale del commercio e del Fondo Monetario Internazionale dopo l'entrata in vigore delle nuove tariffe decisa da Donald Trump. La media calcolata si basa su volumi commerciali costanti ed era pari solo al 2,4% all'insediamento di Trump il 20 gennaio 2025.

Trump, da dazi impatto positivo sui mercati e miliardi entrate

"I dazi stanno avendo un impatto molto positivo sui mercati azionari, con nuovi record quasi ogni giorno. Oltre a portare centinaia di miliardi di dollari nelle casse" americane. Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth sottolineando che una sentenza anti-tariffe da parte dei tribunali americani creerebbe enormi danni agli Stati Uniti. Sarebbe una "tragedia giudiziaria", ha messo in evidenza Trump spiegando di conoscere il sistema giudiziario americano perfettamente. "Non c'è nessuno nella storia che abbia attraversato prove, tribolazioni e incertezze" giudiziarie "come me, ma cose meravigliose possono accadere".

Dazi, la Commissione Ue tiene il punto: aliquote al 15% (Video)
Giappone, Usa ha commesso errore. Modificherà accordo

Gli Stati Uniti hanno commesso un errore nell'attuazione dei nuovi dazi sul Giappone, Washington si e' impegnata a rettificare i termini dell'accordo e a procedere a dei rimborsi: e' quanto ha spiegato il negoziatore giapponese per i dazi Ryosei Akazawa, secondo cui Washington ha ammesso di aver commesso un "errore" aggiungendo un'imposta aggiuntiva del 15% ai dazi esistenti su alcuni prodotti e non stabilendo un dazio standard del 15%. "E' estremamente deplorevole che sia stato emesso e applicato un ordine presidenziale che viola l'accordo tra Giappone e Stati Uniti sulle procedure amministrative interne statunitensi in materia di dazi reciproci", ha dichiarato Akazawa ai giornalisti dei media locali negli Stati Uniti dove si e' recato in visita per definire la trattativa sui dazi.

In vigore dazi Usa, restano da sciogliere nodi nel settore vinicolo e agroalimentare (Video)
La Svizzera non prenderà "per il momento" in considerazione contromisure ai dazi statunitensi del39%

La Svizzera non prenderà "per il momento" in considerazione contromisure ai dazi statunitensi del39%. Lo ha comunicato il governo elvetico, precisando che l'attenzione è rivolta principalmente a "misure di sostegno perle imprese svizzere" e alla prosecuzione del dialogo con Washington. "La missione diplomatica a Washington aveva l'obiettivo di presentare una nuova offerta alle autorità statunitensi: un obiettivo raggiunto, che rappresenta uno sviluppo positivo", ha detto la presidente Karin Keller-Sutter, evidenziando che "erachiaro che Donald Trump avrebbe mantenuto i dazi nel breve termine".

I nuovi dazi disegnano la mappa del commercio globale, eccola
Ue si attende che Usa attuino prima possibile 15% anche su auto, componentistica, farmaci e microprocessori

La Commissione europea si attende che "in tempi brevi" gli Stati Uniti adottino altri ordini esecutivi per ricondurre al tetto del 15% i dazi commerciali sulle importazioni dalla Ue anche per auto, componentistica per l'auto, farmaceutica chip e semiconduttori. "Ci attendiamo che gli Usa attuino il prima possibile questo impegno, non posso dirvi quando: questa è una domanda da rivolgere agli Usa", a riferito un portavoce della commissione Ue, Olof Gill durante la conferenza stampa di metà giornata a Bruxelles.

"Non posso dare i tempi, per l'auto abbiamo un chiaro impegno degli Usa sul fatto che il tetto del 15% toccherà anche il settore, la componentistica per l'auto, la farmaceutica e i microprocessori", ha ribadito. "Non abbiamo dubbi che altri ordini esecutivi arriveranno presto", gli ha fatto eco un'altra portavoce, Arianna Podesta.

Standard & Poor: "Accordo Usa-Ue ridurrà solo in parte incertezza aziende europee"

Secondo S&P Global Ratings, l'accordo commerciale tra UE e Stati Uniti, che ha portato all’introduzione di un dazio universale del 15% sulle importazioni statunitensi di beni manifatturieri provenienti dall'UE a partire dal 7 agosto, "non dovrebbe incidere in modo significativo sulla qualità del credito nella maggior parte dei settori corporate dell'UE, poiché gli effetti dovrebbero rimanere gestibili". Restano tuttavia interrogativi aperti su alcuni settori, si sottolinea nella nota, "come quello automobilistico, farmaceutico, metallurgico e dei semiconduttori, che potrebbero essere soggetti a dazi o contingenti diversi; inoltre, gli effetti indiretti dell’accordo, come il peggioramento delle condizioni del commercio globale, l’incertezza sui mercati, le potenziali interruzioni nelle catene di fornitura e un indebolimento del dollaro, potrebbero esercitare sulle società europee oggetto di rating pressioni più rilevanti rispetto al dazio stesso". L'accordo, insieme all’impegno assunto recentemente dai membri europei della NATO ad aumentare la spesa per la difesa, suggerisce "che i rischi potenziali legati all'unilateralismo degli Stati Uniti si siano in parte attenuati, pur restando soggetti a incertezza nel contesto della politica 'America First' dell'attuale amministrazione statunitense", sottolinea S&P Global Ratings.

Svizzera prepara "riunione straordinaria"

La Svizzera terrà una riunione straordinaria in giornata, dopo che i massimi funzionari non sono riusciti a convincere Washington a non imporre dazi del 39% sulle merci svizzere. L'aliquota è una delle più elevate imposte ai paesi che commerciano con gli Stati Uniti e mette a repentaglio interi settori dell'economia svizzera, fortemente orientata alle esportazioni, in particolare l'orologeria e i macchinari industriali, ma anche il cioccolato e i formaggi. "Dazi: Dopo il ritorno della delegazione dagli Stati Uniti, il Consiglio federale terra' una riunione straordinaria nel primo pomeriggio. Seguira' una dichiarazione al termine della riunione", ha pubblicato il governo su X.La presidente svizzera Karin Keller-Sutter e il ministro dell'Economia Guy Parmelin si erano recati negli Stati Uniti, ma hanno potuto incontrare solo il segretario di Stato americano Marco Rubio e non Trump. Dopo l'incontro di mercoledi', Keller-Sutter ha parlato solo di "uno scambio molto amichevole e aperto su questioni comuni".

Trump, Usa incassano centinaia mld dollari, crescita sarà senza precedenti

"Penso che la crescita sarà senza precedenti". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, commentando l'entrata in vigore dei dazi generalizzati per i prodotti provenienti da oltre 60 paesi e dall'Unione Europea. Ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno "incassando centinaia di miliardi di dollari in dazi", ma non ha potuto fornire una cifra precisa per le entrate perché "non sappiamo nemmeno quale sarà il dato definitivo" per quanto riguarda le aliquote tariffarie.

Entrano in vigore tariffe generalizzate Usa verso decine di paesi

Entrano in vigore i dazi generalizzati del presidente degli Stati Uniti Donald Trump verso decine di paesi, proprio mentre le ripercussioni economiche delle minacce tariffarie protrattesi per mesi hanno iniziato a causare danni visibili all'economia statunitense. La Casa Bianca ha dichiarato che a partire da poco dopo la mezzanotte negli Stati Uniti i prodotti provenienti da oltre 60 paesi e dall'Unione Europea sarebbero stati soggetti a dazi del 10% o superiori. I prodotti provenienti dall'Unione Europea, dal Giappone e dalla Corea del Sud saranno tassati al 15%, mentre le importazioni da Taiwan, Vietnam e Bangladesh saranno tassate al 20%. Per paesi come l'UE, il Giappone e la Corea del Sud, Trump si aspetta anche che investano centinaia di miliardi di dollari negli Stati Uniti. Nonostante l'incertezza, la Casa Bianca di Trump è fiduciosa che l'introduzione dei suoi dazi generalizzati chiarirà il percorso della più grande economia mondiale. Ora che le aziende hanno compreso la direzione intrapresa dagli Stati Uniti, l'amministrazione ritiene che potranno aumentare i nuovi investimenti e dare impulso alle assunzioni in modo da riequilibrare l'economia statunitense come potenza manifatturiera.

Brasile, Lula: "Esigo rispetto rispetto da Trump"

“Esigo rispetto, non è un modo civile di negoziare tra due capi di Stato. Abbiamo ricevuto l'annuncio delle tariffe in un modo totalmente autoritario e non è così che siamo abituati a negoziare” Così il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula da Silva ha definito oggi , in un'intervista rilasciata alla Reuters, il modo in cui il presidente statunitensa Donald Trump ha annunciato l'incremento delle tariffe al 50% sulle esportazioni brasiliane.

Il Brasile ricorre all'organizzazione Mondiale del Commercio contro i dazi USA

Il Brasile ha deciso di ricorrere presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC-WTO) sull’aumento dei dazi al 50% imposto dagli Stati Uniti a partire da oggi. Brasilia ha presentato una richiesta di consultazione alla missione USA presso l’organizzazione internazionale, secondo quanto riporta la tv Globo. Si tratta di un primo passo. In caso di mancato accordo con gli USA il governo brasiliano chiederà l’istituzione di un comitato arbitrale per valutare il caso. Secondo fonti governative , la decisione di attivare il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO è considerata una iniziativa dal forte valore politico e simbolico più che pratico visto i tempi lunghi d ella procedura. Ma l’obiettivo del Brasile è un altro: rafforzare la propria posizione geopolitica sul piano internazionale , segnalando una difesa attiva dei suoi interessi commerciali.

Rubio incontra la presidente elvetica Keller-Sutter

Il segretario di Stato Marco Rubio ha incontrato oggi la presidente svizzera Karin Keller-Sutter e il vicepresidente e ministro dell'Economia Guy Parmelin "per discutere dell'importanza di relazioni commerciali eque ed equilibrate a vantaggio del popolo americano". Lo riferisce il dipartimento di Stato. Nell'incontro è inoltre stato ribadito l'impegno a "rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di difesa".

Italia, Meloni: "Continueremo ad aiutare imprese e produttori"

Sui dazi "la competenza è della Commissione europea, che adesso sta trattando su eventuali prodotti che potrebbero rientrare nelle esenzioni rispetto alle tariffe. Anche in questa trattativa l'Italia farà del suo meglio per tutelare i suoi interessi nazionali, anche considerando che molti dei prodotti che sono simbolo dell'export italiano in realtà sono impossibili da sostituire con produzioni interne americane, banalmente perché sono prodotti unici e ovviamente anche questo lo stiamo facendo notare". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervistata al Tg5. “Quello che stiamo facendo noi e che dobbiamo fare soprattutto” ha proseguito la premier, " è continuare ad aiutare le nostre imprese e i nostri produttori. Lo abbiamo fatto negli ultimi giorni, ad esempio mettendo un altro miliardo di euro sulle filiere agroalimentari e approvando un importante pacchetto di semplificazioni che era quello che le nostre aziende chiedevano. Continuiamo a stare al fianco dei nostri produttori", ha concluso.

Italia, aziende alcoolici a Trump: "A rischio 2 miliardi di vendite"

Il dazio del 15% sui vini e i liquori Ue potrebbe comportare la perdita di oltre 25.000 posti di lavoro americani e quasi 2 miliardi di dollari di mancate vendite. A lanciare l'allarme in una lettera inviata al presidente Usa, Donald Trump, 57 gruppi industriali di alcoli e settori correlati, tra cui grossi produttori europei come Diageo e Pernod Ricard, produttori di whisky e vino statunitensi, nonché fornitori di vetro, rivenditori e ristoranti, sotto l'ombrello della 'Toasts Not Tariffs Coalition'. "Ribadiamo - scrivono - la nostra richiesta urgente che gli Stati Uniti e l'Unione Europea raggiungano un accordo per garantire un commercio equo e reciproco di alcolici e vini. Con l'avvicinarsi del periodo critico delle festività natalizie, un periodo essenziale per il successo dei nostri settori, vi imploriamo di garantire questo importante accordo per gli Stati Uniti il prima possibile. Ciò rappresenterebbe una vittoria chiara e significativa per i lavoratori, le imprese e i consumatori americani". "Abbiamo bisogno di brindisi, non di dazi, mentre ci dirigiamo verso la stagione più importante per il nostro settore", quella delle festività, "nell'ambito della sua politica commerciale 'America First', chiediamo la sua leadership per garantire il prima possibile un commercio equo e reciproco senza dazi per i liquori e i vini statunitensi e dell'UE", si legge nella lettera. "I membri della nostra coalizione - si legge ancora - producono, distribuiscono e vendono vino e liquori in ogni stato degli Stati Uniti e sostengono oltre 3,5 milioni di posti di lavoro, generando 476 miliardi di dollari di attività economica annuale. Tra questi, agricoltori che coltivano prodotti come uva, mais, grano, orzo, luppolo, segale e riso su oltre 1 milione di acri di terreni agricoli, lungo tutta la filiera produttiva, fino a camerieri, baristi, camionisti e commessi. Questi posti di lavoro includono anche settori come il trasporto e la distribuzione, l'imbottigliamento e il confezionamento, il marketing e la finanza, la ristorazione, il personale dei bar, le taverne, i piccoli negozi di prodotti confezionati e i grandi e piccoli punti vendita di alimentari”. La coalizione rileva poi come vino e liquori siano prodotti unici, spesso legati a specifiche regioni geografiche in tutto il mondo. “I nostri settori rappresentano un modello di commercio reciprocamente vantaggioso e il sostentamento di coloro che vi lavorano dipende in larga misura dal commercio internazionale. La maggior parte delle esportazioni di vino degli Stati Uniti - viene sottolineato - è destinata a paesi con dazi all'importazione bassi o nulli. Quasi l'86% delle esportazioni di alcolici statunitensi è destinato a paesi che hanno eliminato i dazi su tutti gli alcolici statunitensi e circa il 98% delle importazioni di alcolici proviene da paesi che hanno eliminato i dazi sugli alcolici statunitensi. Garantire un accesso prevedibile ai mercati globali crea posti di lavoro, sostenendo le comunità rurali e urbane”.

Rahul Gandhi

Rahul Gandhi (Wikipedia)

06/08/2025

India, Rahul Gandhi: "Da Trump un ricatto, Modi non ceda al bullismo"

"I dazi di Trump al 50% sono un ricatto economico, un tentativo di fare il prepotente con l'India per un accordo commerciale ingiusto". Scrive così su X Rahul Gandhi, leader del partito del Congresso, dopo l'ordine esecutivo di Donald Trump. "Il premier Narendra Modi farebbe meglio a non lasciare che la sua debolezza prevalga sugli interessi degli indiani", incalza il leader dell'opposizione indiana.

In Brasile via ai dazi del 50%: voluti da Trump in risposta al processo contro Bolsonaro

I dazi statunitensi su un'ampia gamma di prodotti brasiliani sono ufficialmente entrati in vigore oggi, in seguito alla decisione del presidente Donald Trump di quintuplicarli, dal 10% al 50%, nell'ambito di una campagna di pressione politica riguardo al processo contro l'ex presidente di destra, Jair Bolsonaro, rinviato a giudizio per presunto tentativo di golpe e attualmente agli arresti domiciliari su ordine del giudice della Corte suprema, Alexandrede Moraes, a sua volta colpito da sanzioni Usa. La misura, annunciata tramite un ordine esecutivo la scorsa settimana, riguarda circa il 36% delle esportazioni brasiliane verso gli Stati Uniti, secondo i dati preliminari citati dal vicepresidente brasiliano Geraldo Alckmin. Tra i prodotti interessati dai nuovi dazi figurano beni strategici come caffè, carne e zucchero.

Nel documento ufficiale, la Casa Bianca ha accusato il governo del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva di aver mosso "accuse penali ingiustificate" contro Bolsonaro. Secondo Washington, le recenti politiche del Brasile rappresentano "una minaccia insolita e straordinaria" per l'economia, la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti.

A meno di 24 ore dall'entrata in vigore dei dazi del 50% sull'export brasiliano verso gli Stati Uniti, il ministro degli Esteri Mauro Vieira aveva annunciato che il governo renderà nota entro il 18 agosto la risposta commerciale del Brasile all'iniziativa della Casa Bianca. Nella stessa occasione, il presidente Luiz Inacio Lula daSilva ha lanciato un appello al dialogo con l'omologo statunitense Donald Trump. "Sarebbe importante lavorare basandoci solo sulla verità", ha affermato Lula, sottolineandola volontà di evitare l'escalation verso una guerra commerciale. "Se perdiamo il rispetto per la sovranità dei Paesi, per le loro Corti supreme e per i loro Parlamenti, il mondo non funziona", ha concluso

Trump: aumenterò "molto" i dazi a India nelle prossime ore

Il presidente americano Donald Trump ha detto ieri alla Cnbc che aumenterà "molto" i dazi all'India, sottolineando che Nuova Delhi "ha le tariffe più alte di tutti" e che "sta alimentando la macchina da guerra" acquistando petrolio russo. L'India "ha le tariffe più alte di tutti" e gli Stati Uniti "fanno pochi affari a causa di tariffe così alte", ha detto Trump, aggiungendo: "Abbiamo deciso per il 25%, ma credo che lo aumenterò molto nelle prossime 24 ore perché stanno comprando petrolio russo. Stanno alimentando la macchina da guerra". Nel frattempo l'India ha inviato, Ajit Doval, il consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro indiano Narendra Modi a Mosca, riferiscono i media indiani, una visita che coincide con quella dell'inviato americano Steve Witkoff. Lunedì, il ministero degli Esteri indiano ha dichiarato che le pressioni degli Stati Uniti per porre fine agli acquisti di petrolio russo erano "ingiustificate" e "irragionevoli" e che avrebbe protetto fatto il possibile per proteggere gli interessi nazionali. L'India ha sostenuto di aver "iniziato a importare dalla Russia perché le forniture tradizionali sono state dirottate verso l'Europa dopo lo scoppio del conflitto" in Ucraina.

Vendemmia 2025 memorabile ma con i dazi in arrivo, stangata da 160 milioni euro per il settore
Trump: "Incontro con Xi entro fine anno, se faremo accordo. Ci stiamo avvicinando" a intesa

Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato oggi che "molto probabilmente" incontrerà l'omologo cinese, Xi Jinping, "prima della fine dell'anno, se arriveremo a un accordo" sui dazi. Nell'intervista rilasciata alla Cnbc, Trump ha tenuto a rimarcare che è stato Xi "a chiedere un incontro", aggiungendo: "Molto probabilmente ci incontreremo prima della fine dell'anno, se raggiungeremo un accordo. Se non arriviamo a un accordo, non ci incontreremo. Voglio dire, qual è lo scopo di un incontro se non raggiungiamo un accordo. Ma ci stiamo avvicinando molto a un'intesa".

I dazi sui chip saranno annunciati la prossima settimana

Donald Trump annuncerà le percentuali dei dazi su chip e semiconduttori la prossima settimana o poco dopo: lo ha detto lui stesso in una intervista a Cnbc

Trump: "Imporrò dazi fino al 250% su prodotti farmaceutici importati in USA"

Il presidente Donald Trump ha dichiarato alla tv CNBC che i dazi previsti sui prodotti farmaceutici importati negli Stati Uniti potrebbero arrivare fino al 250%. Il presidente ha detto che inizialmente imporrà un "piccolo dazio" sui prodotti farmaceutici, ma poi, entro un anno o un anno e mezzo, "al massimo" aumenterà tale aliquota al 150% e poi al 250%.

Trump: "Ho quattro nomi in mente per sostituire Powell"

Donald Trump ribadisce l'attacco al capo della Federal Reserve. "Jerome Powell è molto politico, è sempre in ritardo" sul taglio dei tassi d'interesse.Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Cnbc sottolineando di avere in mente diverse persone in grado di sostituire Powell alla guida delle Fed. "Ho quattro nomi in mente", ha detto il presidente menzionando Kevin Warsh, ex governatore della Fed, e Kevin Hassett, attuale presidente del Consiglio dei consulenti economici del presidente ma escludendo il segretario al Tesoro Scott Bessent. "Io lo adoro, ma vuole restare al dipartimento", ha detto.

Ecco i prodotti colpiti e quelli "salvi" (Video)
Trump: "Se l'Ue non fa investimenti promessi dazi al 35%"

"L'Ue ci ha assicurato 600 miliardi di dollari per farci quello che vogliamo". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Cnbc avvertendo che se non arriveranno "alzerò i dazi al 35%" per l'Unione europea. "L'unica ragione per cui gli ho abbassati al 15% è stata questa", ha sottolineato il presidente.

Ue: "Ci aspettiamo sistema quote acciaio in dichiarazione congiunta"

"Per quanto riguarda l'intenzione comune di creare un sistema di quote per l'acciaio, anche in questo caso si tratta di qualcosa che sta già accadendo. La presidente von der Leyen ha chiarito che questo è ciò che faremo con gli Stati Uniti e ci aspettiamo che venga incluso nella prossima dichiarazione congiunta Ue-Usa, da cui partiremo". Lo dice il portavoce del Commercio della Commissione europea, Olof Gill, nel corso del briefing quotidiano con la stampa.

Ue: "In nostra interpretazione ordine esecutivo Usa in vigore 8 agosto"

Sull'entrata in vigore dell'ordine esecutivo firmato da Donald Trump sui dazi "tutto quello che posso fare è dire cosa abbiamo fatto da parte nostra. Abbiamo esaminato l'ordine esecutivo emesso il 1° agosto. Diceva che i dazi entreranno in vigore tra sette giorni. Uno più sette fa otto. Se non è chiaro, ti consiglio di verificare con gli Usa. Ma la nostra interpretazione è che l'ordine esecutivo entrerà in vigore a mezzanotte e un minuto dell'8 agosto. Quindi, alle 6 del mattino, ora di Bruxelles, dell'8 agosto". Lo dice il portavoce del Commercio della Commissione europea, Olof Gill, nel corso del briefing quotidiano con la stampa. "Credo che il testo dica sette giorni dopo" ed "è qui che entra in gioco il nostro 8 agosto, ma ovviamente saranno le autorità statunitensi ad applicare i dazi, quindi sono nella posizione migliore per confermare cosa dice e cosa significa il loro ordine esecutivo", rimarca la portavoce della Commissione Ue Arianna Podestà.

Ue sospende contromisure dopo accordo con Usa

L'Ue ha annunciato la sospensione delle contromisure sui dazi sui beni statunitensi per un valore di 93 miliardi di euro (107 miliardi di dollari), dopo che Bruxelles ha raggiunto un accordo con Washington il mese scorso. "La Commissione ha adottato oggi le procedure legali necessarie per sospendere l'attuazione delle nostre contromisure Ue, che avrebbero dovuto entrare in vigore il 7 agosto", ha dichiarato il portavoce commerciale dell'UE, Olof Gill.

Negoziatore Giappone torna negli Usa, focus su tariffe auto

Nuova missione negli Stati Uniti per il negoziatore del Giappone, Ryosei Akazawa, protagonista della trattativa sui dazi. "Uno degli obiettivi della mia visita è sollecitare un ordine esecutivo del presidente, il prima possibile, sui dazi sulle auto e sui ricambi", ha detto Akazawa, che è ministro per la Rivitalizzazione economica, a ridosso della visita negli Stati Uniti, dove resterà fino a sabato. Nonostante l'ordine esecutivo di Donald Trump sui "dazi reciproci" fissi al 15% l'aliquota per le merci giapponesi, a partire da giovedì prossimo, "resta da chiarire - scrive l'agenzia Kyodo - quando verranno attuate tariffe ridotte su auto e componenti", mercato chiave per il Paese del Sol Levante.

Cremlino: "Illegittime le minacce di Trump all'India"

Il Cremlino ha condannato come "illegittime" le minacce di Donald Trump di imporre dazi supplementari all'India per le sue importazioni di petrolio russo, affermando che "gli Stati sovrani devono scegliere in modo indipendente i loro partner". Lo riferisce l'agenzia Tass.

Fonti Ue: "Al lavoro su esenzioni, vino non sarà subito in elenco"

"Lottiamo per ogni prodotto e per ogni settore. Stiamo davvero cercando di includere quanti più prodotti possibili nell'elenco delle esenzioni", "si tratta di un lavoro in corso", "ci sono alcuni settori su cui concordiamo, come gli aerei, e ciò si rifletterà nella dichiarazione congiunta", "ci sono quindi prodotti che saranno menzionati specificamente nella dichiarazione congiunta, e quindi ci aspettiamo di vederli effettivamente a zero dazi, molto, molto presto. Ma i lavori sono in corso e non tutti i prodotti che ci interessa vedere in quell'elenco saranno subito presenti nella lista delle esenzioni, come liquori, vini, birra, e molti altri prodotti come dispositivi medici, prodotti chimici, molti prodotti critici e strategici che riteniamo dovrebbero beneficiare dello zero per zero o dello zero per tariffa tariffa Mfn (tariffa della nazione più favorita, ndr) da parte degli Stati Uniti". Lo riferisce un alto funzionario Ue nel corso di un briefing con i giornalisti sulle relazioni commerciali Ue-Usa sottolineando ancora che "il lavoro continua" e "speriamo di vedere sempre più chiarezza e ulteriori progressi man mano che procediamo".

Fonti Ue: "Molto presto 15% anche su auto"

"I dazi sulle auto non sono ancora stati abbassati, quindi attualmente si applica ancora il 25% più il 2,5% (trattamento della nazione più favorita, ndr). Ma ci aspettiamo che ciò cambi molto presto", arrivando quindi al tetto del 15%, come concordato nell'accordo raggiunto tra Trump e von der Leyen in Scozia. Lo riferisce un alto funzionario Ue nel corso di un briefing con i giornalisti sulle relazioni commerciali Ue-Usa precisando che la riduzione della tariffa non si è verificata con l'ordine esecutivo di Trump di venerdì scorso, perché riguardava i cosiddetti dazi reciproci e per le auto - come per altri settori - si tratta di una base giuridica diversa. "È una misura tariffaria separata - spiega - e quindi ci aspettiamo che ci vorrà un po' più di tempo. Ma anche questi risultati dovrebbero arrivare molto, molto presto".

Sefcovic: "In contatto con Usa. Lavoro continua"

Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha assicurato che le trattative con gli Stati Uniti sui dazi proseguono. "Sono in contatto con il segretario Lutnick e l'ambasciatore Greer mentre lavoriamo per mettere in pratica l'accordo Ue-Usa di luglio, in tutti i suoi elementi", ha dichiarato. "Il lavoro continua in uno spirito costruttivo", ha assicurato.

Schlein (Pd): “Energia e salario minimo, neutralizziamo l’effetto-dazi”
Wall Street chiude positiva: Dow Jones +1,34%, Nasdaq +1,95%

La Borsa di New York ha chiuso in netto rialzo. L'incide Dow Jones ha guadagnato l'1,34%, il Nasdaq l'1,95% e lo S&P 500 l1,47%.

Trump firma il provvedimento sui dazi. Pressing di Bruxelles sui settori da esentare
I mercati europee chiudono in rialzo dopo le perdite della scorsa settimana

Le azioni europee hanno chiuso in rialzo, sostenute dalle aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre, e nonostante l'accordo UE-USA sui dazi giudicato in modo fortemente negativo. Il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo dello 0,66% a 9.128. Il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rialzo dello 0,66% a 9.128,30 punti, il DAX di Francoforte è salito dell'1,22% a 23.756,74 punti, il CAC 40 di Parigi ha aggiunto l'1,14% a 7.632,01 punti, mentre a Milano il FTSE MIB ha guadagnato l'1,89% a 40.697,38 punti e a Madrid l'IBEX 35 ha chiuso in rialzo dell'1,69% a 14.384,50 punti.

Trump minaccia di aumentare “sostanzialmente” le tariffe sull'India per gli acquisti di petrolio russo

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che aumenterà sostanzialmente le tariffe sull'India per i suoi acquisti di petrolio russo. "L'India non solo acquista enormi quantità di petrolio russo, ma poi, gran parte del petrolio acquistato lo rivende sul mercato aperto con grandi profitti. A loro non interessa quante persone in Ucraina vengono uccise dalla macchina da guerra russa", ha detto Trump in un post su Truth. "Per questo motivo, aumenterò in modo sostanziale la tariffa pagata dall'India agli Stati Uniti". Non ha precisato quale sarebbe la tariffa.

Rai News 24

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