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Iveco in vendita, Tata Motors tra i pretendenti

Iveco in vendita, Tata Motors tra i pretendenti

ROMA – Iveco, il gruppo che produce veicoli commerciali e autobus, sarebbe in vendita. L’indiscrezione è di Reuters ed Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla la società che ha la sede legale ad Amsterdam e quella operativa a Torino con il 27%, non commenta. Tra i potenziali acquirenti ci sarebbe l’indiana Tata Motors, storico partner di Fiat in diverse joint venture per produzione di veicoli e motori. E la vendita non includerebbe il business della difesa: Iveco Defence è già oggetto di una valutazione a sé e di una scissione dal gruppo per un eventuale quotazione o cessione. Diversi gruppi si sono fatti avanti con offerte non vincolanti, tra cui l’italiana Leonardo insieme alla tedesca Rheinmetall, oltre al consorzio franco-tedesco Knds, al gruppo ceco Csg, e al gruppo britannico Bae Systems.

Iveco, che un mese fa ha festeggiato i 50 anni e produce anche motori, ha una capitalizzazione di mercato di circa 4,2 miliardi di euro. È il più piccolo tra i principali produttori di camion in Europa - un mercato guidato da Volvo, Daimler e Traton - ed è sempre stato considerato un potenziale candidato per fusioni e acquisizioni da investitori e analisti. lo sviluppo di attività nel delicato settore della difesa ha reso difficili gli accordi e limitato il numero di acquirenti possibili.

Nel 2021, anche se pressione del governo italiano, era saltata tra trattativa con la cinese Faw. Iveco faceva parte del conglomerato industriale Cnh Industrial. È stata scorporata e quotata separatamente sulla Borsa italiana all'inizio del 2022. Oggi Iveco impiega a livello globale 36.000 dipendenti, di cui 14.000 in Italia.

I sindacati sono preoccupati per la possibile cessione chiedono che il governo intervenga. E’ probabile che qualsiasi operazione che coinvolga Iveco rientri nell’applicazione del “golden power” rispetto all’interesse nazionale. L’indiscrezione ha fatto salire il titolo che ha fatto il botto in Piazza Affari. Il titolo, salito fino a oltre il 9% dopo le prime indiscrezioni mai smentite da Exor, ha guadagnato nel finale l'8,32% a 16,6 euro.

repubblica

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