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Il Tesoro afferma che dimostrerà all'STF che l'aumento dell'IOF non ha alcun intento di aumentare le entrate

Il Tesoro afferma che dimostrerà all'STF che l'aumento dell'IOF non ha alcun intento di aumentare le entrate

Il governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) intende dimostrare alla Corte Suprema Federale (STF) che il decreto che aumenterebbe l'IOF non aveva l'obiettivo principale di aumentare le entrate, bensì quello di fungere da strumento di regolamentazione dei mercati valutari, creditizi e assicurativi.

Lo ha dichiarato il segretario esecutivo del Ministero delle Finanze, Dario Durigan, dopo che il ministro Alexandre de Moraes ha sospeso sia il decreto presidenziale che aumentava l'imposta sia il decreto legislativo approvato dal Congresso che revocava l'aumento.

"Credo che siamo in grado di superare questo peso argomentativo, per dimostrare che non si tratta di un'azione volta ad aumentare le entrate, sebbene abbia una conseguenza in termini di entrate. Possiamo presentarla in modo razionale e tecnico alla Corte Suprema", ha affermato in un'intervista a Folha de S. Paulo pubblicata questo sabato (5).

Moraes ha sospeso i decreti venerdì scorso (4) e ha fissato per il 15 un'udienza di conciliazione, nella quale il governo avrà l'onere della prova per dimostrare che il provvedimento ha natura regolamentare e non meramente fiscale.

Durigan ha sottolineato che la posizione di Moraes rafforza l'interpretazione secondo cui non spetta al Congresso emanare un decreto legislativo per annullare un atto dell'Esecutivo che rientra nei limiti di legge. A suo avviso, il giudice ha riconosciuto che un decreto legislativo non è idoneo a contestare un atto regolare dell'Esecutivo.

"Se si volesse impugnare questo decreto, bisognerebbe rivolgersi alla Corte Suprema", ha sottolineato.

Il segretario ha ritenuto che la decisione di Moraes fosse coerente con l'interpretazione dell'ufficio del Procuratore generale (AGU), che mira a preservare la competenza costituzionale del Presidente della Repubblica di emanare decreti basati sulla Costituzione.

Durigan ha tuttavia ammesso che la sospensione della misura potrebbe avere un impatto sul saldo di bilancio dell'anno, cosa che era stata ribadita sia dal team economico del governo sia dai suoi stessi alleati.

"Se lo si toglie, ci saranno delle conseguenze. È matematica, bisognerà predisporre piani di emergenza più o meno precisi", ha affermato, riconoscendo che, senza le risorse previste dalla raccolta fondi delle IOF, sarà necessario promuovere un blocco maggiore delle spese previste dalla Legge di Bilancio 2025.

Nonostante i disaccordi tra i poteri esecutivo e legislativo in merito all'aumento delle tasse, il Segretario ha ribadito la volontà del governo di mantenere un dialogo aperto con il Congresso Nazionale. Ha inoltre difeso il ruolo dell'AGU nello stabilire, attraverso la giurisdizione giudiziaria della questione, i limiti di azione tra i poteri governativi.

"Ma non vogliamo chiudere il dibattito qui. Possiamo e dobbiamo continuare a discutere con la Corte Suprema, con il Congresso, qualunque esso sia. La conciliazione può indicare il futuro", ha concluso.

Venerdì scorso (4), Moraes ha affermato che sia il governo che il Congresso potrebbero non aver rispettato le norme costituzionali nell'emanare i decreti. Da parte del team economico, si trattava di utilizzare una tassa regolamentare per aumentare le entrate. E, da parte del Parlamento, si trattava di violare una prerogativa del Presidente della Repubblica.

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