I mercati azionari chiudono in lievi perdite tra la decisione dell'OPEC e i dazi di Trump. Occhi puntati sull'inflazione europea.

I mercati europei hanno aperto la settimana con un sentiment leggermente negativo, nonostante l'OPEC abbia segnalato un aumento della produzione di petrolio inferiore alle attese, che ha favorito il valore delle società quotate. In rosso, si è distinta l'industria automobilistica, penalizzata dai dazi statunitensi sull'acciaio. Martedì prossimo, l'inflazione nell'eurozona è all'ordine del giorno, con un calo previsto.
Tra l'aumento dei prezzi dei future sul petrolio, che ha favorito i guadagni delle compagnie energetiche, e i dazi sull'acciaio statunitensi, che hanno avuto un impatto negativo sul settore automobilistico, i mercati azionari europei hanno registrato una giornata prevalentemente negativa. I mercati sono in attesa dei dati più importanti della settimana, a partire dall'inflazione nell'eurozona, che sarà pubblicata martedì mattina.
Tuttavia, la borsa di Lisbona è riuscita a evitare perdite. L'indice PSI ha beneficiato dell'assenza di società quotate nel settore automobilistico ed è stato trainato principalmente da Galp Energia. La società ha ricevuto un rialzo e ha seguito i guadagni generali del settore, grazie all'aumento degli scambi di futures sul barile Brent sui mercati internazionali, a seguito della decisione annunciata dall'OPEC sabato.
Sebbene l'agenzia abbia deciso di aumentare la produzione a luglio di 411 mila barili al giorno (come già annunciato per maggio e giugno), questo dato è risultato inferiore alle aspettative, con conseguente offerta sul mercato inferiore al previsto. In questo contesto, i futures si sono apprezzati di oltre il 3% al momento della chiusura dei mercati europei, generando rialzi nei prezzi dell'energia in tutta Europa.
La capitalizzazione di mercato di Galp è aumentata del 5,16%, raggiungendo i 14,77 euro per azione. A seguire, EDP Renováveis ha registrato un aumento dello 0,85%, chiudendo a 8,91 euro, e dello 0,71%, raggiungendo i 3,535 euro.
D'altra parte, Semapa ha registrato cali dell'1,82% a 17,30 euro e Jerónimo Martins dell'1,35% a 21,86 euro. Allo stesso tempo, BCP è salita dello 0,73%, raggiungendo 0,681 euro.
Tra i principali mercati europei, solo la Spagna ha chiuso in territorio positivo, con l'IBEX 35 in rialzo dello 0,34%. Tra i maggiori rialzi si è distinta Repsol, con un +1,39%. Nel settore energetico, la francese TotalEnergies ha guadagnato quasi il 2%, mentre l'italiana Eni SpA ha guadagnato l'1,50%.
I dazi di Trump incidono sugli indici
Al contrario, la maggior parte delle principali aziende europee ha operato tagli, soprattutto nel settore automobilistico, a causa dei futuri dazi del 50% annunciati da Donald Trump sulle importazioni di acciaio per le aziende statunitensi. Questo materiale è ampiamente utilizzato dalle case automobilistiche, generando un impatto diretto e incertezza sui mercati.
L'Italia ha perso lo 0,41%, duramente colpita dal calo di quasi il 5% del gruppo automobilistico Stellantis. Il gruppo è quotato non solo alla Borsa di Milano, ma anche a quella di Parigi, dove ha perso anche il 4,78%. L'indice CAC 40, il benchmark della capitale francese, ha perso lo 0,19%.
La Germania ha registrato un calo dello 0,33%, con Mercedes-Benz e BMW che hanno entrambe perso oltre il 2%. Il Regno Unito ha perso lo 0,08%, mentre l'indice aggregato Euro Stoxx 50 ha perso lo 0,26%.
L'inflazione dell'Eurozona segna la giornata odierna
Eurostat pubblicherà la sua stima dell'inflazione nell'area euro e nell'UE per maggio. Dopo un aumento annuo del 2,2% ad aprile, i mercati indicano un rallentamento al 2,1% o addirittura al 2,0%, che è il limite superiore definito "sano" dalla maggior parte delle banche centrali, in particolare dalla BCE.
Questa aspettativa si basa sui cali già noti dei tassi di inflazione in economie come Germania (2,1%), Spagna (1,9%) e Francia (0,6%), proprio a maggio.
Vale la pena ricordare che la Banca Centrale Europea ha una riunione prevista per mercoledì e giovedì. Successivamente, la presidente della BCE, Christine Lagarde, annuncerà la decisione relativa alla politica monetaria, nonché le proiezioni per le economie della zona euro.
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