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Il Fai restaura il giardino di Lerici, nei luoghi di Byron e Shelley

Il Fai restaura il giardino di Lerici, nei luoghi di Byron e Shelley
Economia

La sala della musica di villa Rezzola, a Lerici, provincia di La Spezia, Liguria. (Foto Matteo Cupella - 2021 -FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano)

Con un investimento di circa 3,5 milioni di euro (di cui 2 milioni dal Pnrr e ulteriori finanziamenti da privati e aziende) il Fai - Fondo per l’ambiente italiano, ha portato a termine il restauro del giardino inglese di villa Rezzola a Lerici (la Spezia), uno dei più belli della Riviera di Levante, affacciato sul Golfo dei poeti, che prende il nome proprio da due grandi esponenti della letteratura anglosassone, George Byron e Percy Bysshe Shelly, che lo amarono.

Villa Rezzola è un’antica dimora, con ampio parco e con una lunga storia: documentata fino dal Cinquecento, abitata da nobili locali nell’Ottocento, nel 1900 fu acquistata da una coppia di facoltosi inglesi, i Cochrane, che adattarono la villa al loro stile e, soprattutto, diedero al parco la forma di un tipico giardino all’inglese, che ancora conserva. Venduta nel 1935 alla contessa Mara Braida Carnevale, durante la seconda guerra mondiale fu requisita dall’esercito e usata come sede del comando militare, prima italiano, da Aimone d’Aosta, e poi tedesco, da Rudolf Jacobs, capitano della marina, passato dalla parte dei partigiani e morto da eroe della Resistenza sulle alture di Sarzana.

Dalla figlia della contessa Carnevale, Maria Adele, detta Pupa, che vi abitò con il marito, Piero Miniati, la villa è stata lasciata in legato al Fai nel 2020 «perché fosse restaurata, valorizzata e aperta a molti frequentatori»; e perché fosse ben mantenuta, grazie anche a una generosa dote che accompagna il lascito testamentario, consistente in cespiti immobiliari a Roma e a Lerici.

Con un investimento di circa 2,3 milioni di euro, a fronte di un contributo di 2 milioni ricevuto dal ministero della Cultura, nell’ambito del Pnrr (Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici), il Fai ha restaurato e riqualificato 1,5 ettari di aree verdi intorno alla villa, che da qualche giorno sono nuovamente visitabili. A questo intervento si sono aggiunti 1,2 milioni di euro d’investimenti, per completare il recupero di balaustre, scale e belvedere, per restaurare e adeguare il casale d’ingresso, dove sono biglietteria e negozio, e per realizzare altri servizi di accoglienza al pubblico e quelli culturali, oltre che per mettere in sicurezza gli esterni della villa e illuminare il giardino.

Inoltre, il Fai sta raccogliendo fondi per avviare un nuovo cantiere che completerà, nei prossimi anni, il restauro del parco e, soprattutto, della villa, dagli impianti agli interni, dalle decorazioni alle collezioni di arredi, oggetti e documenti, fino all’aggiunta di ulteriori servizi ricreativi e culturali. In ogni caso, parallelamente al cantiere di restauro del giardino, il Fai ha già portato a termine alcuni lavori negli interni della villa, in particolare negli ambienti del piano terra, che è già visitabile nella sua interezza.

Il percorso permette di apprezzare ambienti caratterizzati dal tipico gusto inglese, di inizio Novecento, dei coniugi Cochrane e si snoda attraverso l’ingresso e l’atrio, il salone, da cui si accede alla grande terrazza panoramica sul mare con vista sul Golfo dei poeti, la sala da pranzo, con il soffitto decorato con motivi neogotici (che si ritrovano anche nelle vetrate a piombo dell’ingresso), il salottino, con arredi, oggetti e ricordi della famiglia Carnevale, due studioli dedicati rispettivamente a Maria Adele Carnevale e a Piero Miniati e, infine, la biblioteca o sala della musica, con la boiserie in legno, il parquet a spina di pesce e i bow window protesi verso l’esterno.

Grazie al contributo del Pnrr e in collaborazione con l’università di Genova e quella dell’Insubria, il Fai ha, inoltre, avviato nel 2022 una campagna di studi che ha consentito di approfondire la conoscenza di Villa Rezzola, della sua storia, del suo parco, dei personaggi che vi hanno vissuto e del contesto storico e culturale in cui si inserisce. Di rilievo anche lo studio della flora e della fauna del giardino, realizzato con l’obiettivo di incrementare la biodiversità.

Quello di villa Rezzola, in effetti, come si è accennato, è un tipico giardino inglese della Riviera, ricco di specie come un orto botanico, con un paesaggio che sembra spontaneo ma è costruito ad arte, in cui spazi più formali, di giardino all’italiana, si alternano ad altri, più informali, in cui sentieri serpeggiano nel bosco, apparentemente selvaggio, ove spuntano ninfei, scalinate e belvedere monumentali.

Caratteristica del giardino, che denota l’esperienza degli inglesi in questo campo, sono le infrastrutture, funzionali a una gestione efficiente dell’area, che oggi si rivelano utili e sostenibili sotto il profilo ambientale: una grande serra, un ombrario, un semenzaio (che accoglie 18 pannelli fotovoltaici) e un sistema idrico che capta, accantona e distribuisce l’acqua, attraverso una fitta rete di canali, collegati a vasche, cisterne e fontane.

A inizio maggio, il Fai aveva terminato un’altra opera di restauro in Liguria: il riassetto, in chiave di tutela ambientale, del Podere Lovara, presso Punta Mesco (Levanto), uno dei luoghi cantati dal poeta Eugenio Montale.

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