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I sindacati hanno raggiunto l'intesa con Stellantis

I sindacati hanno raggiunto l'intesa con Stellantis

Foto LaPresse

Editoriali

Accordo trovato con il nuovo ad Filosa, a dimostrazione di come sia possibile rinnovare i contratti anche nei momenti di difficoltà delle imprese. Un messaggio esplicitamente diretto a Federmeccanica

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Nei dintorni del contratto metalmeccanici arriva un elemento di novità che può concorrere a sbloccare la vertenza in stallo da oltre un anno. I sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri (la Fiom non partecipa a questo tavolo) hanno raggiunto l’intesa con Stellantis, firmando il rinnovo del biennio economico del Ccsl (il “contratto specifico” risalente all’epoca di Sergio Marchionne). L’accordo riguarda 60 mila dipendenti e segue il rinnovo del 2023 col quale era stata definita la parte normativa per quattro anni e la parte economica per due. Ora anche quest’ultima è stata aggiornata. L’intesa con Stellantis arriva dopo un lungo periodo di polemiche tra i sindacati e il gruppo che fa capo a John Elkann; e non è un caso che questa sorta di pax, dopo una trattativa lunga sei mesi, sia stata siglata in parallelo con l’arrivo del nuovo ad di Stellantis Antonio Filosa. Subentrato al non amato Carlos Tavares, le cui maniere forti avevano causato fratture pesanti con Fim, Fiom e Uilm, Filosa è stato accolto con speranza dai sindacati, che vi hanno intravisto l’avvio di una nuova stagione di relazioni industriali.

Una fiducia confermata dalla firma del Ccsl, che prevede un aumento salariale del 6,6 per cento, pari a 134,96 euro per Stellantis, e di 139,80 euro per Iveco, Cnhi e Ferrari, ai quali si aggiungono 480 euro di una tantum. L’incremento del 6,6 per cento aumenterà anche la base di calcolo dei premi di risultato. Cifre significative, specie se rapportate all’automotive, settore tra i più colpiti dalla crisi. E proprio a questo elemento fanno riferimento i sindacati, sottolineando che l’intesa con Stellantis dimostra come sia possibile rinnovare i contratti anche nei momenti di difficoltà delle imprese. Il messaggio è esplicitamente diretto a Federmeccanica che, malgrado il terzo sciopero di otto ore già proclamato per il 20 giugno, non ha ancora dato alcun segno di voler riprendere la trattativa per il contratto. La speranza è che il “buon esempio’’ di Stellantis smuova qualcosa anche da quelle parti.

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