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Consiglio UE chiede sforzi per la parità di genere nell’era digitale della IA

Consiglio UE chiede sforzi per la parità di genere nell’era digitale della IA
Intelligenza artificiale donne Fineco AI | ESGnews

Il Consiglio UE ha richiesto sforzi mirati per la promozione della parità di genere nell’era digitale, concentrandosi in particolare sui rischi e sulle opportunità che l’IA presenta. In un documento pubblicato pochi giorni fa, l’istituzione UE propone diverse misure volte ad affrontare le persistenti disuguaglianze di genere, con particolare attenzione alla discriminazione, ai pregiudizi e alla violenza nei confronti delle donne e delle ragazze nel mondo digitale.

“La promozione della parità di genere, in particolare nel contesto della moderna società digitale, è stata una priorità fondamentale per la presidenza polacca. Occorre affrontare le disuguaglianze di genere favorite dalla tecnologia” ha dichiarato Katarzyna Kotula, ministra polacca delle Pari opportunità. “Dobbiamo adottare misure specifiche per affrontare i rischi e i pericoli posti dall’IA e dal mondo digitale, nonché coglierne le opportunità. Tutti i soggetti interessati devono impegnarsi nella creazione di sistemi di sostegno che ci liberino dalla violenza in tutte le sue forme, compresa la violenza digitale”.

Una relazione del 2025 dell’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) ha sottolineato che per conseguire la parità di genere in tutti gli ambiti sono essenziali meccanismi istituzionali. In seguito a questo, le conclusioni del Consiglio hanno esortato gli Stati membri a perseguire un duplice approccio alla parità di genere, che comprenda sia l’integrazione di una prospettiva di parità di genere in tutte le politiche, sia misure specifiche mirate in materia di parità di genere, che comprendono il rafforzamento dell’autonomia e dell’efficacia delle strutture governative per la parità di genere dotandole di un mandato forte e chiaro.

Le conclusioni hanno prestato particolare attenzione alla questione della violenza di genere facilitata dalla tecnologia, invitando gli Stati membri a garantire che i piani d’azione nazionali contro la violenza di genere includano misure mirate per contrastare questa forma di violenza, in quanto la violenza online colpisce in modo sproporzionato le donne in posizioni di potere, in particolare le giovani donne e le donne appartenenti a gruppi che subiscono discriminazioni, il che ha l’effetto di limitare ulteriormente la loro rappresentanza e partecipazione alla vita pubblica.

Sulla base di questi riscontri, il Consiglio ha sollecitato gli Stati membri ad adottare misure per contrastare questo problema mediante l’uso di dati chiari, rappresentativi e di alta qualità, nonché a prevedere una sorveglianza umana e a garantire la conformità dei sistemi alle norme in materia di non discriminazione e alla legislazione settoriale in materia di IA.

Allo stesso tempo, il Consiglio ha riconosciuto anche il potenziale dei sistemi di IA e ne incoraggia l’uso positivo. Con l’utilizzo di regole chiare e prive di pregiudizi e dati di alta qualità, l’IA potrebbe in realtà essere meno soggetta a pregiudizi rispetto ai processi decisionali umani. Può in effetti facilitare il rilevamento di pregiudizi grazie alla sua capacità di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati. Il Consiglio ha puntato inoltre a contrastare il crescente divario tra le opinioni delle giovani donne e dei giovani uomini sulla parità di genere e la diffusione della misoginia online e, a tal fine, sostiene la ricerca sulle reti e sui contenuti online misogini e maschilisti e chiede il pieno coinvolgimento di uomini e ragazzi nell’affrontare le cause della disuguaglianza di genere.

Infine, il Consiglio ha invitato la Commissione europea a continuare a dare priorità alla parità di genere nell’ambito del suo mandato in corso (2024-2029) e a dare seguito allo slancio derivante dalla strategia per la parità di genere, soprattutto agevolando la creazione di un quadro che consenta alle piattaforme internet di cooperare per proteggere la sicurezza online delle donne e delle ragazze. Le conclusioni hanno richiesto l’integrazione di una prospettiva di genere in tutte le future politiche e normative nonché tutti i futuri finanziamenti dell’UE, nell’attuazione del regolamento sui servizi digitali e del regolamento sull’IA, come pure nella prossima strategia per l’IA applicata e nel piano strategico per l’istruzione in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM). Hanno raccomandato, inoltre, una rinnovata attenzione alla trasformazione digitale nel perseguire la parità di genere nelle relazioni esterne.

esgnews

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