Economia. Come migliorare i rapporti tra comunità e imprese? Le proposte di Impact France

Per una strategia economica a lungo termine. Le Università Estive per l'Economia di Domani (UED) del movimento Impact France (*) , la cui settima edizione si è tenuta questo venerdì alla Cité Universitaire Internationale de Paris, continuano a riunire leader e attori del mondo economico con un "impatto positivo" attorno a questa idea. Questa volta, l'evento si è concentrato su soluzioni per migliorare le relazioni tra le comunità e l'economia locale.

"Il nostro ruolo è preservare l'economia francese e tutte le sue risorse , di cui il legame territoriale-imprenditoriale è parte integrante", ha dichiarato Julia Faure, co-presidente del movimento Impact France, in apertura della giornata. L'organizzazione dei leader ha quindi presentato un bilancio per "i territori di domani", basato su quattro proposte concrete.

Un indicatore con un impatto positivo?

Il primo è "sviluppare politiche economiche territoriali a impatto positivo", in particolare fornendo agli enti locali un indicatore unico sulle pratiche degli attori economici nella loro regione per ridurne l'impatto. "Oggi, sapere se attività economica ed ecologia vanno di pari passo non è più un problema. Ciò che conta è agire", ha commentato Jalil Benabdilah, vicepresidente della regione Occitania responsabile delle questioni economiche, durante una delle tavole rotonde dell'UED di questo venerdì. Secondo il rappresentante eletto, più della metà delle aziende di questa regione del sud-ovest della Francia presenta un "ImpactScore" nel proprio rapporto annuale, basato sul modello Nutri-Score. Tuttavia, questa valutazione è solo dichiarativa e non soggetta ad alcun controllo.

La seconda raccomandazione riguarda il portafoglio ordini delle aziende. A tal fine, il movimento Impact France propone di modificare le modalità di aggiudicazione delle gare d'appalto e degli appalti pubblici, integrando criteri di prossimità e impegni sociali e ambientali. "Questo è già il caso in diverse regioni. Il problema è che il decentramento del nostro sistema economico non è ancora stato completato", ha dichiarato al pubblico Félix de Monts, fondatore della società di consulenza Komeet.

Una distribuzione più equa degli investimenti

In terzo luogo, Impact France auspica una distribuzione più equa degli investimenti tra le regioni: "L'innovazione non viene dal centro, ma dalle periferie", ha confermato Benoît Hamon, invitato a questa UED in qualità di presidente della federazione delle imprese sociali e solidali (ESS). E infine, "la creazione di valore deve essere sostenibile e condivisa". "È con questo spirito che abbiamo sostituito il nostro direttore finanziario con un direttore dell'engagement e che la mia retribuzione è indicizzata non solo sui risultati finanziari, ma anche sul successo della nostra transizione ecologica", ha spiegato Anne-Sophie Carrier, CEO del caseificio Bel nel Giura.

(*) Il gruppo EBRA, di cui fa parte il nostro giornale, è partner di UED 2025.