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La vendita di TSB mette alla prova il dovere di passività di Sabadell nell'offerta pubblica di acquisto di BBVA.

La vendita di TSB mette alla prova il dovere di passività di Sabadell nell'offerta pubblica di acquisto di BBVA.

La vendita della filiale britannica di Sabadell, TSB, a Santander potrebbe aprire un'altra potenziale battaglia legale intorno all'OPA di BBVA. Secondo fonti legali, sussistono dubbi sul fatto che rientri nell'obbligo di passività che Sabadell è tenuta ad assolvere, nonostante l'impegno della banca catalana ad agire in conformità con la legge.

L'articolo 28 del regio decreto 1066/2007, che regola il regime delle offerte pubbliche di acquisto, stabilisce questo principio di passività e indica che il consiglio di amministrazione della società target deve ottenere la "previa autorizzazione" dell'assemblea degli azionisti prima di "intraprendere qualsiasi azione che possa ostacolare il successo dell'offerta".

La scorsa settimana, il presidente della CNMV, Carlos San Basilio, ha dichiarato di non aver trovato prove che Sabadell abbia violato i propri obblighi e ha ritenuto che, se la vendita di TSB andasse a buon fine, sarebbe sufficiente che il consiglio la approvasse.

Sabadell ha dichiarato che "qualsiasi transazione sarà subordinata al rispetto di tutti gli obblighi di legge". Fonti interne alla banca affermano che "il dovere di passività stabilisce che la vendita di attività debba essere effettuata con l'espressa approvazione del consiglio di amministrazione".

Divergenza tra gli interessi degli amministratori e degli azionisti

Tuttavia, alcune fonti ci assicurano che lo spirito del dovere di passività è quello di impedire agli amministratori di usare il loro potere per bloccare un'offerta per motivi personali. Affermano che potrebbe esserci una divergenza tra gli interessi degli amministratori e quelli degli azionisti, pertanto i primi sono tenuti ad astenersi da qualsiasi condotta che possa ostacolare il libero processo decisionale dei secondi.

Secondo queste fonti, TSB potrebbe essere considerata un "asset fondamentale per l'OPA", quindi il consiglio di amministrazione di Sabadell dovrebbe astenersi dall'avviare la vendita. Le decisioni del consiglio devono essere basate sul miglior interesse della banca e, se gli amministratori non agissero in tal senso, "si assumerebbero la responsabilità derivante dall'adempimento dei loro doveri fiduciari", affermano.

Sabadell dovrà perfezionare alcuni elementi: il prezzo di vendita deve rientrare nel prezzo di mercato e il processo non deve essere influenzato dall'urgenza, che aumenta il rischio di esecuzione. Inoltre, deve garantire che vi siano stati più offerenti.

La BBVA non ha ancora annunciato se ricorrerà contro le condizioni imposte dal governo.

L'articolo 28 stabilisce inoltre che gli amministratori devono allegare alla convocazione dell'assemblea una relazione che giustifichi il loro operato e che esprima il significato di ciascun voto da essi espresso.

Nonostante la decisione di procedere con l'offerta pubblica di acquisto, BBVA non ha ancora specificato se contesterà le condizioni del governo in tribunale.

lavanguardia

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