L’azienda di piastrelle affronta Cevisama con un “leggero miglioramento” e la spinta per una minore burocrazia
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Nuovo appuntamento per il settore ceramico a Cevisama, dopo gli alti e bassi dovuti all'aumento del prezzo del gas e al conseguente ERTE che ha travolto il settore, e sembra che il paziente respiri meglio. L'associazione spagnola dei produttori di piastrelle e pavimenti in ceramica, Ascer di Castellón, ha fatto ieri il bilancio dell'anno trascorso in fiera e ha osservato che l'anno si è chiuso "con un leggero miglioramento" nelle vendite e nella produzione nazionali, mentre il fatturato totale e le esportazioni mostrano ancora lievi cali. Secondo l'associazione, il fatturato totale stimato del settore nel 2024 ha raggiunto i 4,818 miliardi di euro, con un calo dello 0,9%.
Le vendite sono state realizzate principalmente sul mercato internazionale (72%), poiché la ceramica spagnola è venduta in 186 paesi. Hanno infatti vantato che "il settore ceramico spagnolo mostra una propensione all'esportazione cinque volte superiore alla media spagnola" e hanno ribadito come mantengano la leadership in termini di volume di esportazioni di ceramica nell'intera Unione Europea, un dato rilevante se si considera che la concorrenza italiana è stata la grande preoccupazione di questa industria spagnola in questi anni di crisi energetica.
"Al momento ci sono molte incognite, sia per quanto riguarda la politica commerciale che la situazione geopolitica". Alberto Echavarría, Segretario Generale dell'Ascer
Il calo maggiore del fatturato è stato registrato nelle esportazioni, che nel 2024 hanno raggiunto i 3.479 milioni di euro, con un calo del 2,4% rispetto all'anno precedente. Hanno sottolineato che la domanda estera è stata frenata dal “raffreddamento” del mercato delle costruzioni nei principali clienti, soprattutto in Europa, che rappresenta il 51,1% delle esportazioni totali.
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Cevisama 2025 si apre questo lunedì alla Feria Valencia
Marcos Soria (Fiera di Valencia)L'impegno "forte" della fiera, in linea con il settore, nei confronti dei prodotti europei e della qualità "Made in Europe". Si tratta di uno dei fiori all'occhiello di questa edizione, che fino a venerdì prossimo riunisce un'offerta di 403 aziende e marchi, il 96% dei quali provenienti in particolare da Paesi come Spagna, Italia e Portogallo, e che ruota attorno alle ultime tendenze e novità nel campo della ceramica, dell'arredobagno, del marmo e della pietra naturale, nonché della tecnologia e dei macchinari per l'industria ceramica. Nel frattempo, alla fiera mancano grandi marchi come Porcelanosa e Pamesa Cerámica, che questa settimana organizzano i propri eventi. La prima, la XXXI edizione della Mostra Internazionale di Architettura Globale e Interior Design Porcelanosa , che si terrà fino al 7 marzo; la seconda, la quarta edizione della Cerámica Experience , un altro evento presso le sue strutture in cui presenterà soluzioni e tendenze in ambito ceramico.
"Non possiamo dire che le cose stiano andando bene, ma non stanno nemmeno andando male", ha affermato Alberto Echavarría, segretario generale dell'associazione dell'industria delle piastrelle Ascer, secondo quanto riportato dall'EFE, riferendosi al rapporto annuale. Una diagnosi che dipende anche da quanto accadrà negli Stati Uniti, visto che il 13,5% delle esportazioni del settore delle piastrelle, per un valore di 470,2 milioni di euro, è destinato a questo Paese. Ecco perché l'imposizione di dazi, sia all'Europa che agli altri paesi concorrenti, è motivo di grande preoccupazione.
"È difficile fare previsioni, al momento ci sono molte incognite legate sia alla politica commerciale, che è fortemente influenzata dagli annunci dell'amministrazione Trump sui possibili dazi, sia alla situazione geopolitica che incide su fattori come il costo dell'energia", ha affermato.
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A dimostrazione della leggera ripresa di cui parla il settore, migliora anche l’occupazione, con 15.790 posti di lavoro diretti a livello nazionale, che rappresentano un incremento del 5,7% rispetto al 2023. E gli altri dati positivi dell’analisi annuale sono quelli riferiti alla produzione, che cresce leggermente dell’1,2%, arrivando a sfiorare i 400 milioni di metri quadrati.
Il Consiglio spera che l'ottimizzazione del processo di autorizzazione ambientale integrata e delle sue modifiche, che sono in fase di preparazione da parte del Dipartimento dell'Ambiente, contribuisca al suo miglioramento. Il consigliere Vicente Martínez Mus ha affermato ieri a Cevisama che "accelereranno le cose, ridurranno il carico di lavoro burocratico e faciliteranno la collaborazione tra i diversi agenti coinvolti". Ha inoltre annunciato che, all’interno del Piano Simplifica, “verrà predisposto il primo protocollo specifico per la certificazione dei documenti, che agevolerà ulteriormente le procedure relative alle autorizzazioni”.
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