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Metalmeccanici, diecimila in corteo a Bologna. Invasa la tangenziale. La questura: “Denunceremo”

Metalmeccanici, diecimila in corteo a Bologna. Invasa la tangenziale. La questura: “Denunceremo”

BOLOGNA – Sfilano in corteo a Bologna le tute blu per lo sciopero indetto a livello nazionale, vengono da tutta la regione, diecimila metalmeccanici (numeri della questura) arrabbiati che invadono la tangenziale reclamando il nuovo contratto a Federmeccanica. Le trattative sono ferme da oltre un anno. E immediatamente scatta il provvedimento del nuovo e contestato decreto Sicurezza con la questura che annuncia denunce.

Per la giornata i sindacati hanno indetto otto ore di sciopero a livello nazionale e hanno organizzato manifestazioni in tutta Italia. A quella di Bologna, con concentramento al Parco Nord, partecipa il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano.

Il corteo è partito prima delle 10 e ha invaso la tangenziale bloccando il traffico. La questura che ha concesso ai manifestanti un tempo di 45 minuti per poter mettere in scena la protesta. Il percorso prevede circa quattro chilometri di corteo lungo la tangenziale. In contemporanea è arrivato il comunicato della questura che annuncia: “I manifestanti, disattendendo le prescrizioni, hanno fatto ingresso in tangenziale creando il blocco della circolazione stradale. I dimostranti verranno denunciati penalmente, anche alla luce della recente normativa introdotta dal Decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali”.

“Protesta giusta, siamo solidali con i lavoratori”, aveva detto alla partenza del corteo Giovanni Paglia, assessore regionale al Lavoro presente alla manifestazione. “Ho sempre sostenuto che in Italia ci sia una questione salariale da affrontare, soprattutto nella parte operaia del paese. Ci sono condizioni salariali e di lavoro che devono essere migliorate e lo strumento adatto a farlo è il contratto collettivo nazionale". Per Paglia "gli imprenditori hanno ragione nel chiedere alla politica che si agisca sul lato degli investimenti e dell'innovazione, perché c'è un problema evidente di produttività in Italia che non può essere trascurato. Si può però più scaricare sul costo del lavoro il tema della competitività. Io mi auguro che si possano aprire delle riflessioni con le imprese emiliano romagnole".

La Repubblica

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