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Le Borse di oggi, 17 luglio. Torna la calma sull’asse Casa Bianca-Fed, mercati in cauto rialzo

Le Borse di oggi, 17 luglio. Torna la calma sull’asse Casa Bianca-Fed, mercati in cauto rialzo

MILANO – Si raffreddano le tensioni sull’asse Casa Bianca-Fed, con il presidente Usa Donald Trump che ha smentito l’ipotesi di licenziamento di Jerome Powell. I mercati ripartono in cauto rialzo guardando sempre ai possibili sviluppi sul fronte dazi. Positivo anche il comparto asiatico, dove si registra il crollo dell’export giapponese verso gli Stati Uniti, calato dell’11,4% proprio per l’effetto dazi. Una contrazione che a ha portato a una riduzione dell’avanzo commerciale del paese del 30%.

I mercati cinesi chiudono in rialzo

I mercati azionari cinesi hanno chiuso in rialzo oggi, con l'indice di Shanghai in rialzo dello 0,37% a 3.516,83 punti. L'indice di Shenzhen ha chiuso in rialzo dell'1,43% a 10.873,62 punti. Il fatturato combinato di questi due indici si è attestato a 1,54 trilioni di yuan (circa 215,5 miliardi di dollari Usa), in aumento rispetto ai 1,44 trilioni di yuan del giorno di negoziazione precedente. I titoli legati alla produzione di aeromobili e ai macchinari tessili hanno guidato i guadagni, mentre i titoli dei settori della ceramica e della fornitura di acqua e gas hanno subito perdite significative. Il ChiNext Index, che replica l'indice cinese delle imprese in crescita in stile Nasdaq, ha guadagnato l'1,75% chiudendo a 2.269,33 punti.

L’Europa parte positiva

Apertura positiva per le principali borse europee: a Francoforte il Dax è in progressione dello 0,56%. Il Cac 40 a Parigi segna +0,95%, mentre il Frse 100 di Londra avanza dello 0,21%. Sulla piazza asiatica, Tokyo ha chiuso positiva, con il Nikkei a +0,57%.

Couche-Tard ritira l’offerta per la concorrente Seven & i

L'operatore canadese di minimarket Alimentation Couche-Tard (Act) ha annunciato di aver ritirato la sua offerta di acquisizione da 47 miliardi di dollari per il concorrente giapponese Seven & i (7&i), la società madre di 7-Eleven. L'azienda canadese ha pubblicato una lettera inviata al consiglio d'amministrazione di 7&i, accusandola di aver "intrapreso una campagna calcolata di occultamento e rinvii" sin dalla sua offerta di acquisizione iniziale dello scorso anno. "A causa di questa persistente mancanza di impegno in buona fede, ritiriamo la nostra proposta", si legge nella lettera. Seven & i, il cui marchio di minimarket 7-Eleven è il più grande al mondo, ha respinto un'offerta di acquisizione iniziale di Act del valore di quasi 40 miliardi di dollari lo scorso anno. Per respingere l'acquisizione di Act, che è stata successivamente portata a 47 miliardi di dollari, Seven & i ha adottato diverse misure tra cui un ingente riacquisto di azioni proprie, un'ipo della sua divisione statunitense e la nomina del suo primo ceo straniero. Le due società hanno firmato un accordo di non divulgazione ad aprile nel tentativo di far avanzare i colloqui. La lettera di Act afferma che "dalla stipula dell'accordo di riservatezza non c'è stato alcun impegno sincero o costruttivo da parte di 7&i che avrebbe facilitato l'avanzamento di alcuna proposta". Afferma che ciò è "in contrasto con le dichiarazioni rilasciate pubblicamente dai rappresentanti di 7&i, anche durante la conference call sui risultati finanziari dell'11 luglio 2025". Seven & i gestisce circa 85.000 minimarket in tutto il mondo. Circa un quarto di questi punti vendita si trova in Giappone dove vende di tutto, dai biglietti per concerti al cibo per animali e alle polpette di riso fresco, sebbene le vendite siano in calo. Act, che ha iniziato con un punto vendita in Quebec nel 1980, gestisce quasi 17.000 minimarket in tutto il mondo tra cui Circle K.

Stabile il prezzo dell’oro

Il prezzo dell'oro è stabile sui mercati asiatici. L'indice spot del metallo prezioso avanza dello 0,1% a 3.343,61 dollari l'oncia. Poco mossi anche platino e palladio, dopo il balzo superiore al 3% registrato nella precedente seduta.

Petrolio in crescita

I prezzi del petrolio sulle piazze asiatiche sono saliti verso i 69 dollari al barile, interrompendo una serie di tre giorni di ribassi, sostenuti da dati economici positivi provenienti dai principali consumatori di greggio e da segnali di allentamento delle tensioni commerciali. La crescita della Cina nel secondo trimestre ha rallentato meno del previsto, sostenuta dall'anticipo delle scorte in vista dei dazi statunitensi. Attualmente i contratti sul Brent vengono ceduti a 68,8 dollari al barile, in rialzo dello 0,42%, mentre quelli sul Wti a 66,7%, in salita dello 0,63%.

Gas in flessione in avvio

Avvio di seduta negativo per il gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam sotto la soglia dei 35 euro. I contratti future sul mese di agosto cedono lo 0,41% a 34,95 euro al MWh

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