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Il taglio dei tassi Bce arriva a dicembre, la previsione degli esperti

Il taglio dei tassi Bce arriva a dicembre, la previsione degli esperti

A settembre, l’attenzione dei mercati tornerà su Francoforte, dove l’11 si riunirà il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea per la prima volta dopo la pausa estiva.

Questo sarà un momento attesissimo, dove si cercherà di mettere chiarezza sul costo del denaro, fermo dalla riunione di luglio. Il costo potrebbe restare stabile ancora a lungo, forse fino a fine 2025, come riportato da Bloomberg

I vertici della Bce avevano d’altronde già confermato che l’orientamento di politica monetaria sarà deciso di volta in volta, sulla base dell’analisi puntuale dei dati economici e finanziari più recenti, anticipando così i temi centrali del dibattito che animerà i prossimi mesi.

Secondo le previsioni i tassi si sposteranno a dicembre

Secondo Bloomberg, Francoforte potrebbe concedersi l’ultima mossa di questo ciclo soltanto a dicembre, chiudendo un capitolo iniziato a metà 2024. Gli analisti, più prudenti rispetto a luglio, hanno spostato in avanti di tre mesi le loro previsioni e si aspettano che il tasso sui depositi resti inchiodato all’1,75% per buona parte dell’anno, finché un’eventuale ripresa della domanda non costringerà a invertire la rotta.

Il rinvio darebbe tempo ai membri del board per passare al setaccio le conseguenze delle tensioni commerciali legate ai dazi voluti dal presidente statunitense Donald Trump.

Con dicembre, l’Eurotower avrà in mano il bilancio del terzo trimestre, privo delle distorsioni dovute alla corsa per anticipare le tariffe Usa, e nuove proiezioni su crescita e inflazione fino al 2028.

Il copione della prudenza non riguarda solo la Bce: la Federal Reserve è immobile da inizio anno e il governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha parlato di “genuina incertezza” sui tempi di un taglio.

Per la Bce non è ancora tempo di accelerare

A correre dietro al cliché della Bce ferma come una gemma pietrificata, ci pensa la realtà: il 5 giugno 2025 Francoforte ha scivolato il tasso sui depositi dallo 2,25 % al 2,00 %, la sua ottava stretta in meno di dodici mesi. Christine Lagarde l’ha detto senza troppe giravolte: “siamo in una buona posizione”, e il percorso, ha suggerito, rimane da calibrare “meeting by meeting”.

Dopo la riunione di luglio, che ha lasciato i tassi invariati, i mercati hanno raffreddato le scommesse su settembre, vedendo appena sopra il 50% la possibilità di un quarto di punto a dicembre.

I rischi legati alle dinamiche globali

Bloomberg riporta che per la società di analisi TD Securities, se i numeri iniziassero a raccontare una flessione legata a un cambio di rotta globale negli scambi, Francoforte potrebbe tirare fuori dal cassetto un nuovo taglio. Sarebbe una mossa pensata per proteggere la congiuntura e tenere a bada un’inflazione ormai stabilmente sotto bersaglio, ma solo quando le condizioni lo imporranno.

Se dicembre passasse senza sorprese, molti operatori leggerebbero la partita come chiusa, ipotesi già affiorata in metà delle risposte raccolte in precedenti sondaggi.

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