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Il Metodo Tariffario Rifiuti migliora l’efficienza gestionale del sistema rifiuti

Il Metodo Tariffario Rifiuti migliora l’efficienza gestionale del sistema rifiuti

ROMA – L’introduzione del Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) da parte di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha portato a un aumento medio dell’efficienza gestionale dell’11% nel triennio 2021–2023 rispetto al periodo pre-MTR (2015–2019). A dirlo è lo studio condotto dal Centro studi in Economia e Regolazione dei Servizi, dell’Industria e del Settore pubblico (CESISP) dell’Università di Milano-Bicocca, presentato durante il convegno “Il ciclo integrato dei rifiuti urbani: efficienza ed efficacia del nuovo metodo tariffario”, tenutosi questa mattina nell’auditorium del Bicocca Pavilion (BiM), alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e del presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini.

Riduzione disomogeneità territoriali

A illustrare i risultati della ricerca (che si possono consultare nella sintesi disponibile a questo link) sono stati i professori Massimo Beccarello e Giacomo Di Foggia, che hanno guidato l’analisi condotta su un campione di quasi 5000 comuni italiani nel periodo 2015–2023. La ricerca evidenzia come l’introduzione del Metodo Tariffario Rifiuti abbia portato anche a una riduzione delle disomogeneità territoriali del 9%, a conferma del contributo del MTR nel rendere il sistema più equo e uniforme a livello nazionale. L’analisi su base territoriale mostra forti differenze regionali: alcune aree, come il triveneto, si attestano tra i best performer, mentre altre regioni registrano margini di miglioramento potenziale significativi. Se tutte e 20 le regioni italiane nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti urbani operassero con lo stesso livello di efficienza delle più virtuose, si potrebbero risparmiare almeno 323 milioni di euro annui, 202 dei quali nella raccolta e trasporto e 121 nel trattamento e smaltimento», spiegano Beccarello e Di Foggia.Nei capoluoghi di regione, Trento, Venezia e Trieste mostrano i livelli di efficienza più elevati mentre vi sono notevoli spazi di efficientamento a Napoli, Perugia o Bologna.

La riduzione dei costi

Lo studio conferma un effetto positivo della raccolta differenziata sulla riduzione dei costi. Il dato è particolarmente evidente nelle gestioni “porta a porta”, che risultano più efficienti rispetto ai modelli misti o stradali. Un altro aspetto sottolineato dallo studio riguarda la TARI puntuale, che si dimostra efficace nel Nord Italia, dove contribuisce a ridurre i costi e aumentare la raccolta differenziata. Al Centro-Sud l’impatto è meno marcato, soprattutto nei territori con dotazione impiantistica insufficiente. Tuttavia, i ricercatori evidenziano come la tariffazione puntuale possa mitigare gli svantaggi strutturali e agire come leva di riequilibrio territoriale, specialmente nel nuovo contesto normativo.

«Negli ultimi anni il quadro di regolamentazione promosso da Arera ha aumentato l’efficienza del servizio a livello nazionale ma molto deve essere ancora fatto. la tutela dell’ambiente attraverso un maggiore recupero dei materiali di scarto è la via maestra anche per ridurre i costi del servizio», osservano i due professori. Secondo il CESISP, in definitiva, il nuovo assetto regolatorio ARERA rappresenta un passo avanti decisivo verso una gestione più efficiente, trasparente ed equa dei rifiuti urbani in Italia, valorizzando le buone pratiche e riducendo i divari storici tra territori.

La Repubblica

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