Ferrara da record: il caffè al bar costa 1,43 euro, seconda città più cara d’Italia

Ferrara, primo ottobre 2025 – Ferrara si colloca al secondo posto in Italia per il prezzo più alto del caffè al bar: 1,43 euro in media per una tazzina. Un dato che sorprende, perché la città estense precede realtà solitamente considerate più “costose”, come Padova e Belluno, e si piazza subito dietro Bolzano, che guida la classifica nazionale con un prezzo medio di 1,47 euro. A rivelarlo è uno studio del Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), realizzato in collaborazione con Assoutenti, diffuso in occasione della Giornata Internazionale del Caffè.
Secondo lo studio, bere un espresso al bar è diventato un lusso sempre meno alla portata, almeno rispetto al passato: confrontando i dati del 2021 con quelli aggiornati ad agosto 2025, il prezzo medio nazionale è passato da 1,04 euro a 1,25 euro, con un aumento del 20,6% in soli quattro anni.
Le differenze in ItaliaLa tazzina, simbolo dell’italianità e rito quotidiano per milioni di persone, è dunque sempre più cara, con notevoli differenze tra Nord e Sud. Se a Ferrara si sfiorano picchi da record, in molte città meridionali si può ancora bere il caffè a poco più di un euro. Catanzaro, ad esempio, è la provincia più economica: qui un espresso costa in media esattamente 1 euro. Seguono Reggio Calabria e Messina, entrambe a quota 1,06 euro.
Il Crc ha sottolineato come i listini siano estremamente diversificati sul territorio. Oltre a Bolzano e Ferrara, anche Padova (1,41 euro) e Belluno (1,40 euro) superano la soglia di 1,4 euro. Ma non sono casi isolati: in altre 17 province italiane la spesa media per un caffè si colloca oltre 1,3 euro a tazzina. Dal monitoraggio è stata esclusa Benevento, recentemente al centro di polemiche a causa di errori nelle rilevazioni dei prezzi. Il dato avrebbe infatti falsato la media nazionale, generando contestazioni tra esercenti e consumatori.
Cosa c’è dietro gli aumentiDietro l’aumento, spiegano gli analisti, ci sono diversi fattori: l’incremento del costo delle materie prime, la crisi energetica che ha gonfiato le bollette di bar e torrefazioni, e l’aumento generalizzato dei costi di gestione, dai trasporti al personale. Un mix che si è inevitabilmente riversato sui consumatori, rendendo più caro anche il gesto più semplice della giornata.
Aumento del 20% dal 2021Se si guarda al trend, la crescita appare inarrestabile. “L’appuntamento con la tazzina, irrinunciabile per milioni di italiani, oggi costa oltre il 20% in più rispetto al 2021”, spiega il Crc. E il rischio è che la curva non si fermi qui: ulteriori rincari sono possibili nei prossimi mesi, anche in relazione alle dinamiche internazionali che incidono sul prezzo del caffè crudo.
Un’abitudine quotidiana irrinunciabileIl paradosso è che, mentre cresce il prezzo, il consumo resta altissimo. Nonostante le difficoltà economiche, il caffè continua a rappresentare una spesa “inelastica”: un’abitudine quotidiana a cui pochi rinunciano, anche a costo di spendere qualche centesimo in più.
Così, in occasione della Giornata internazionale del caffè, l’indagine mette nero su bianco un fenomeno che molti consumatori già percepivano. Dal caffè record di Ferrara e Bolzano alle tazzine più popolari di Catanzaro e Reggio Calabria, il rito resta lo stesso, ma il prezzo cambia radicalmente a seconda della città. Una mappa che racconta, meglio di tante statistiche, le contraddizioni di un Paese unito dall’espresso, ma diviso dai listini.
İl Resto Del Carlino