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Cagliari e Udinese, due club di Serie A al centro dell’interesse statunitense

Cagliari e Udinese, due club di Serie A al centro dell’interesse statunitense

Il Cagliari Calcio ha ricevuto una manifestazione di interesse da parte della società statunitense EKN Development Group. Il gruppo, con sede a Newport Beach, California, e un ufficio operativo anche a Bergamo, ha comunicato la propria intenzione di acquisire il club rossoblù tramite una mail inviata al presidente Tommaso Giulini e ad alcune testate giornalistiche. Nella comunicazione firmata dal CEO Ebbie Khan Nakhjavani, la EKN ha espresso una “manifestazione di interesse non vincolante per l’acquisizione del Cagliari Calcio, inclusi tutti i diritti per la realizzazione di uno stadio e di tutti i servizi annessi”. L’obiettivo sarebbe quindi non solo l’acquisto del club ma anche lo sviluppo di un villaggio sportivo completo.

La risposta del Cagliari

Il contatto, definito “strettamente confidenziale” nell’oggetto della mail, ha suscitato perplessità all’interno della società sarda, a causa della modalità utilizzata: una semplice email inoltrata anche ai media, giudicata poco formale per una trattativa di questo livello. Secondo quanto riferito da fonti vicine alla dirigenza, il club risponderà con fermezza, sottolineando che approcci simili non vengono considerati seriamente.

Nel recente passato, Giulini aveva già dichiarato l’assenza di trattative concrete: “Negli ultimi anni 27 figure ci hanno chiamato per discutere l’acquisizione. Ma poi studiando la loro forza abbiamo capito che non c’erano le giuste componenti per trovare il giusto investitore”. Con la EKN, la lista si allunga a 28, ma il patron ha spiegato che la società ha recuperato solidità dopo i bilanci covid e non si vedono soci in vista. Sullo sfondo resta il tema stadio, rallentato dalla burocrazia, ma il presidente del Cagliari resta fiducioso e in più occasioni ha ribadito di voler chiudere l’iter entro il 2025 e partire con i lavori. In caso di ritardi punterà a potenziare l’attuale Unipol Domus.

Il caso Udinese e il fondo Guggenheim Partners

Anche l’Udinese è da tempo oggetto di trattative con investitori statunitensi. In particolare, il fondo Guggenheim Partners, rappresentato da Mark Walker, ha manifestato l’interesse per l’acquisizione della società friulana. Sembrava fatta ma la trattativa con la famiglia Pozzo ha subito una battuta d’arresto. Secondo quanto riportato da più fonti, la causa principale dello stallo sarebbe una divergenza economica di circa 30 milioni di euro. Il fondo americano vorrebbe corrispondere questa cifra tra tre anni, mentre Gino Pozzo punta a un pagamento immediato. Questa differenza ha portato a un congelamento momentaneo delle discussioni.

Il direttore generale dell’Udinese, Franco Collavino, ha dichiarato in conferenza stampa: “Un club patrimonializzato come l’Udinese, che ha uno stadio di proprietà e che da 31 anni è in Serie A, è chiaro che attira interessi. È normale che ci siano delle trattative. Queste hanno alti e bassi, ma non hanno una data di scadenza”. La trattativa era emersa a fine maggio, con un’ipotesi di closing entro massimo una settimana e una valutazione complessiva del club pari a 184,7 milioni di euro.

L’accordo prevedeva inizialmente la cessione dell’80% delle quote al fondo, con il restante 20% mantenuto da Pozzo, che avrebbe continuato a gestire la parte sportiva. A quanto pare però ora gli acquirenti sembrano preferire una soluzione che preveda il controllo totale della società, rallentando ulteriormente l’operazione.

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