In Colombia il dollaro scende ai minimi del 2025, sotto i 4.000 pesos per la prima volta da luglio 2024.

Il prezzo del dollaro in Colombia continua il suo andamento al ribasso e questo mercoledì ha toccato un nuovo minimo annuale di 4.009,73 pesos, il livello più basso da luglio 2024.

La valuta ha aperto le contrattazioni a 4.030 pesos, con un minimo di 3.992,30 pesos – un prezzo che non si vedeva dal 13 dicembre 2023 – e un massimo di 4.032 pesos. Secondo i dati della Borsa colombiana, sono state registrate anche 1.779 transazioni per un totale di 1,1267 miliardi di dollari.

Il prezzo medio giornaliero è stato di 4.006,39 pesos, ovvero 41,35 pesos in meno rispetto al Tasso Rappresentativo di Mercato (TRM), fissato a 4.047,71 pesos. Questo dato non si registrava dal 23 luglio 2024, e ciò rafforza l'indebolimento del biglietto verde sui mercati valutari sia locali che globali.

Secondo l'analisi di Rodrigo Lama, responsabile della società fintech Global66, questo deprezzamento è in linea con l'evoluzione dell'indice di volatilità VIX, che è rimasto al di sotto dei 20 punti per tutta la scorsa settimana, riflettendo un contesto di minore incertezza nei mercati finanziari", ha spiegato.

Lama prevede un dollaro strutturalmente più debole nei prossimi mesi, sostenuto dai segnali di rallentamento economico e da un possibile cambiamento nella politica monetaria della Federal Reserve.

Tuttavia, nel breve termine, la possibilità che si ripresentino eventi inattesi, soprattutto di natura geopolitica, potrebbe innescare una rinnovata domanda di asset rifugio, tra cui il dollaro.

Gli analisti del Grupo Alianza ritengono che la valuta statunitense "rimarrà a livelli simili a quelli attuali nel breve termine, influenzata dall'incertezza relativa agli annunci commerciali degli Stati Uniti".

Si prevede una correzione al ribasso verso la fine dell'anno, " con un tasso di cambio che oscillerà tra i 4.000 e i 4.200 pesos. Questo graduale apprezzamento del peso sarebbe sostenuto dai continui flussi di investimento, dal calo dell'inflazione statunitense e dai possibili tagli della Federal Reserve".