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Il governo approverà l'offerta di lavoro pubblico, nonostante il rifiuto dei sindacati.

Il governo approverà l'offerta di lavoro pubblico, nonostante il rifiuto dei sindacati.

Il governo presenterà a breve al Consiglio dei ministri l'offerta di lavoro pubblico per il 2025, ma il Sindacato dei dipendenti pubblici e indipendenti (CSIF) la respinge, fissandola a circa 20.000 posti, con la creazione di soli 4.500 posti di lavoro netti .

In una dichiarazione, il CSIF ha indicato che i 4.500 posti di lavoro netti che verrebbero creati nell'Amministrazione Generale dello Stato (AGE) sono meno della metà di quelli previsti nell'offerta dello scorso anno e rappresentano il 10% dei posti di lavoro persi negli ultimi 20 anni. Tutti i sindacati hanno espresso il loro rifiuto alla proposta del governo. Secondo il sindacato, questa perdita ammonterebbe a oltre 42.000 dipendenti e richiederebbe una copertura urgente.

Fonti del Ministero per la Trasformazione Digitale e la Funzione Pubblica hanno riferito che, nel quarto e ultimo incontro del tavolo tecnico sul lavoro interinale e l'occupazione tenutosi con le organizzazioni sindacali, queste ultime hanno espresso gratitudine per i contributi forniti, che "hanno contribuito a migliorare l'offerta di lavoro pubblico che sarà presentata a breve al Consiglio dei Ministri".

Il CSIF si è anche lamentato del fatto che la proposta mantenga il tasso di sostituzione, il che "impedirà il rafforzamento delle aree deficitarie in linea con le reali necessità e perpetuerà il tasso di occupazione temporaneo".

Inoltre, il CSIF ha annunciato che la prossima offerta di lavoro pubblico includerà un supplemento per i Paesi Baschi (in particolare per il settore Giustizia), che consentirà a questa comunità autonoma di rafforzare la propria forza lavoro al di là dei criteri comuni per il resto del Paese. Il CSIF ritiene che ciò costituisca una "discriminazione" nei confronti di altre amministrazioni e violi il principio di equità nell'accesso ai servizi che i nostri cittadini ricevono.

L'offerta, inoltre, "riduce significativamente le promozioni interne" rispetto all'offerta precedente ed esclude il personale che lavora all'estero. Ha inoltre denunciato la "lentezza" del processo di selezione, che ha causato la decadenza di migliaia di posizioni nell'offerta del 2022.

ABC.es

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